Una domanda affligge tutti i futuri candidati dell’esame avvocato 2020. I codici annotati con la giurisprudenza si potranno ancora utilizzare? Il governo Conte con il decreto legge n. 162/2019 c.d. decreto milleproroghe, non ha disposto alcuna proroga all’entrata in vigore della Legge 247/2012. Negli anni ci sono state numerose proroghe che sono intervenute dal 2014 ad oggi della legge 247/2012 (leggi qui) ma, ad oggi, non c’è alcuna ulteriore proroga ufficiale. Questo significa che da febbraio 2020 entreranno in vigore le nuove norme di accesso alla professione forense consistenti nel:
- divieto di utlizzare in sede di esame i codici annotati con la giurisprudenza;
- obbligo di frequenza di un corso di 18 mesi per tutti i nuovi praticanti che si iscriveranno agli ordini professionali dopo il 28 settembre 2020;
Emendamento Miceli – proroga codici annotati
Il deputato Miceli, avvocato siciliano, ha proposto i primi giorni di gennaio 2020, un emendamento che prevede la possibilità per il 2020 di utilizzare i codici annotati. Questo emendamento non è ancora stato calendarizzato (ad oggi 18 gennaio 2020) ma è sicuramente un primo passo e soprattutto una chance per i futuri candidati di svolgere l’esame di avvocato ancora con le vecchie regole.
(Fonte money.it) La notizia è stata diffusa dall’agenzia stampa Adnkronos che ha reso note le dichiarazioni del deputato PD Carmelo Miceli, addetto alla Commissione Giustizia alla Camera. Gli emendamenti in questione sono due:
- il primo per l’estensione all’esame di avvocato 2020 dell’utilizzo dei codici con le annotazioni alla giurisprudenza;
- il secondo contro il nuovo regime di iscrizione nell’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori.
Il futuro dell’esame di avvocato.
E’ difficile poter fare una previsione sul futuro dell’accesso alla professione di avvocato. Di certo non è possibile né auspicabile che vengano effettuate deroghe all’infinito sull’applicazione della nuova normativa. Si segnale che è in discussione una nuova modifica normativa che andrebbe a modificare in modo (forse) più organico il tutto (leggi qui).
Di certo è auspicabile un intervento a livello europeo che vada ad armonizzare, dettando le linee guida per tutti gli Stati membri, la procedura per l’accesso alla professione forense affinché non vi siano più le disparità oggi vigenti.
Il team HDEMOS è pronto
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