“Mascherina 1522” l’amore ai tempi del Covid 19

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Le misure adottate dal Governo, a partire dal 9 Marzo 2020, atte ad arginare la diffusione del Covid 19, hanno comportato un isolamento forzato ed il distanziamento sociale.
L’ essere umano in quanto animale sociale sta vivendo queste limitazioni con estremo disagio, ma, è ben poca cosa, se si pensa ai rischi incommensurabili a cui sono sottoposte le donne vittime di violenza domestica.

LA VIOLENZA DOMESTICA

Restare a casa per queste donne non significa stare al sicuro, rinchiuse in quarantena forzata con i mariti sono sottoposte ad abusi, sopraffazioni e vessazioni che possono sfociare nell’omicidio.
Il principale movente della violenza di genere sembra essere il rapporto di potere all’interno della coppia. L’uomo usa violenza sulla propria compagna per averne il controllo ed il dominio, per riuscire in ciò tende ad isolarla dal mondo esterno. Ecco perché in questo periodo di emergenza Covid l’isolamento dà all’aggressore l’ambiente desiderato.

UNA TRISTE CONTABILITA’

La situazione in Italia, dal nord al sud senza distinzione, si aggrava sempre di più e i femminicidi sono in aumento.
Uno dei primi a registrarsi al tempo del Coronavirus è quello di Viviana Caglioni, 34 anni di Bergamo, picchiata a morte dal marito per gelosia. Nonostante fossero separati da 9 anni aveva deciso di ospitare il marito in casa e ciò le è stato fatale. Le liti sembravano dettate dalla fine del rapporto che lui non voleva accettare perché diceva di amarla. Spesso le donne in nome di un amore “malato” cedono alle richieste che vengono dal partner, o rinunciano ai loro spazi di autonomia, senza pensare che ciò le porterà al loro annientamento psichico ed infine fisico.
La stessa dinamica presenta l’uccisione di Alessandra Cità, avvenuta il 19 Aprile 2020 a Cassano D’Adda. La donna, nonostante avesse deciso di lasciare il marito, lo ospitava durante questa emergenza Covid. Nel cuore della notte, il suo aguzzino le ha tolto la vita, mentre lei dormiva, sparandole alla testa. Ai Carabinieri l’uomo ha confessato di averla uccisa per gelosia, in nome di un amore che non accettava che finisse.
Ecco che tornano i concetti di controllo e potere che l’uomo sente di non avere più sulla propria compagna e piuttosto che non averla preferisce eliminarla.

LE RELAZIONI MALATE

Bisogna però che alle donne sia chiaro un concetto che queste non sono “relazioni d’amore” ma rapporti patologici che le porteranno, ben che vada a subire violenze psichiche e fisiche, ma nei casi estremi alla morte.
La lista dei nomi delle donne uccise per mano dei propri compagni, che dicevano di amarle, è veramente in continua crescita ed è per questo che le donne devono capire che è necessario che trovino il coraggio di denunciare.

COSA POTER FARE

In questo periodo di quarantena quali sono i rimedi predisposti dallo Stato?

IL CODICE ROSSO

Rimane il Codice Rosso, introdotto con la legge del 19 luglio 2019 n.69, che ha apportato modifiche al c.p. e al c.p.p. e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Lo stato, pertanto, con la detta legge, ha voluto dare una corsia preferenziale, così come avviene con il codice rosso nel pronto soccorso, da qui il nome, alle donne che subiscono violenza per combatterla più velocemente ed efficacemente.Tuttavia, in questo periodo le donne, rinchiuse a casa con il loro carnefici hanno difficoltà a chiedere aiuto.

L’APP NUMERO VERDE 1522

Per questo è stata attivata un’app, che può essere scaricata in qualsiasi smartphone, che permette di rivolgersi al numero verde 1522 senza dovere parlare e quindi non corrono il rischio di essere ascoltate dal loro aguzzino ed innescare scatti d’ira.

“MASCHERINA 1522” LA PAROLA CHE SALVA

Ed ancora, un nuovo strumento per aiutare le donne in difficoltà, che vengono private anche dalla possibilità di utilizzare tablet o smartphone, è quello di recarsi in farmacia e chiedere al proprio farmacista di quartiere la mascherina 1522.
Questa iniziativa arriva dalle Canarie che hanno lanciato la campagna “Mascarilla-19”, nome in codice, che la vittima deve pronunciare in farmacia cosicché il farmacista, sentendo la parola, attiva immediatamente il protocollo d’ emergenza, ovvero allerta i centri antiviolenza e le forze dell’ordine.
Questo sistema sembra abbastanza sicuro poiché in questo periodo è il luogo maggiormente frequentato. Così la vittima senza far insospettire il proprio compagno-carnefice può uscire di casa e chiedere aiuto.

I SOSTEGNI DEL GOVERNO

Un ulteriore intervento proviene dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio che si è attivata con varie proposte operative, che sono state recepite dalle femminicidio che si è attivata con varie proposte operative, che sono state recepite dalle varie regioni, su vari versanti.
Il primo fra tutti il sostegno economico di queste donne che si allontanano da casa trovando loro soluzioni di alloggio che possano accoglierle insieme ai loro figli.

LA SOLUZIONE DI TRENTO

Pensando alla sofferenza di queste donne, e dei figli minori, che dopo aver subito vessazioni devono subire i disagi che un trasferimento comporta, la provincia autonoma di Trento, con una circolare del 20/04/2020, ha portato un’ innovazione a cui tutte le regioni dovrebbero, a mio modesto parere, aderire e che qui riporto.
Su richiesta della donna, in merito ai reati di violenza di genere di cui alla legge denominata “Codice Rosso”, si può procedere, a cura delle Forze dell’Ordine intervenute, valutati i rischi e altri elementi previsti dalla legge, all’allontanamento d’urgenza del maltrattante, così da garantire alla vittima, ed ai minori, di rimanere protetti in casa.

Lo Stato sta cercando di dare degli strumenti di tutela alle vittime vulnerabili, in questo momento storico di maggiore emergenza. Ha lanciato il messaggio che non sono da sole in questa battaglia che affrontano tutti i giorni h 24.

UN ULTIMO CONSIGLIO

Qualora, in casi gravi ed estremi, le vittime bloccate dalla paura o dal proprio aguzzino non siano in grado di ricorrere agli strumenti che lo stato impronta, consiglio di mettere fuori dalla finestra un lenzuolo o un pezzo di stoffa bianca con su scritto il numero 1522.

NON ARRENDETEVI!

La prima richiesta di aiuto deve provenire da voi, non rimanete imbrigliate in relazioni che tutto sono tranne che relazioni amorose, ma soprattutto non abbiate paura di essere giudicat;, i vostri aguzzini fanno leva su questi sentimenti per isolarvi sempre di più.
Proviamo a diffondere una cultura di maggiore sensibilizzazione soprattutto in questo periodo critico in cui il distanziamento sociale sta facendo capire a tutti noi quanto siamo fragili ed impauriti.

Avvocato Teresa Inzerillo

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