La comunicazione non verbale tra avvocato e giudice

| Comunicazione e linguaggio del corpo

L’aula di tribunale può essere considerata un’arena molto particolare in cui interagiscono più persone e si incontrano diverse figure professionali. Per un avvocato l’udienza è un momento molto delicato nel suo lavoro, l’impegno professionale profuso fuori dell’aula di tribunale prende forma e si misura con le altre parti proprio in questi momenti decisivi.
Il momento del dibattimento in aula necessita di grande concentrazione e richiede di essere efficaci nel proprio lavoro, anche in vista della decisione del giudice.
Per un avvocato risulta quindi molto utile sia riuscire a interpretare correttamente e tempestivamente la Comunicazione Non Verbale del giudice in aula, che saper comunicare efficacemente col proprio corpo di fronte al giudice.

Cosa si deve osservare per interpretare correttamente la CNV del Giudice.

Utili indicazioni possono essere trovate nell’osservazione del volto del giudice per interpretare le sue reazioni alle parole pronunciate dagli altri (P.M., testimoni, avvocati, ecc.). Se notiamo che stringe i muscoli degli occhi socchiudendo le palpebre, questo può essere letto come un segnale di concentrazione, socchiudere gli occhi indica focalizzazione, segnala l’impegno nel comprendere l’altro ed è un segnale positivo di attenzione.
Se poi il giudice mentre ascolta le parole altrui abbassa la testa potrebbe segnalare che non è pienamente convinto di quello che sta ascoltando, abbassare la testa può indicare una posizione di chiusura (totale o parziale) rispetto al contenuto della comunicazione.

Saper comunicare efficacemente col proprio corpo di fronte al giudice.

Alcune accortezze per gli avvocati per comunicare efficacemente in aula possono essere le seguenti: mantenete il contatto visivo con il giudice mentre vi rivolgete a lui o alternatelo verso la giuria popolare, se presente; anche quando c’è la necessità di leggere dei documenti è molto importante dare attenzione al contatto visivo poiché dimostra reale interesse e aggiunge fiducia e forza alle parole pronunciate. Un altro consiglio per aumentare la propria incisività e la credibilità delle proprie parole è quello di gesticolare con le mani all’altezza del busto, in questo modo il giudice potrà osservare, con un unico sguardo, sia il vostro volto che le vostre mani, senza distrazioni e massimizzando in questo modo la quantità di informazioni verbali e non verbali ricevute.

Bisogna poi considerare che in un’aula di tribunale non sempre si può giocare in attacco e si può anche optare per una strategia più “remissiva” anche con la propria Comunicazione Non Verbale, in particolar modo quando si alzano i toni in aula o quando si cerca ci far comprendere al giudice un punto di vista differente da quelli presenti.
In questo caso può essere utile rimanere con le braccia aperte mostrando il busto scoperto, è anche utile tenere i palmi delle mani ben visibili allo sguardo del giudice per mostrare buona fede e sincerità, si può anche assumere una postura difensiva chiudendo le spalle e tenendo leggermente il mento abbassato.

Dottor Francesco Di Fant
Esperto di Comunicazione, Linguaggio del Corpo, Public Speaking e Analisi della Menzogna

Commenti

Un commento su “La comunicazione non verbale tra avvocato e giudice

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *